lunedì 26 novembre 2018

Natale in Oman

 Natale in Oman (dicembre 2017)


Grande Moschea del Sultano Qaboos, Muscat
Giorni: 11 (10 notti)
Persone: 4 adulti
Volo: 1900 euro (+ 148 polizza di assicurazione facoltativa)
Alloggi: 2100 euro
Auto: 345 euro + 80 euro (benzina) + 61 euro (2° autista) + 60 euro (polizza)
Visti: 205 euro
Visite: 472 euro
Totale: circa 5000 euro tutto compreso

1° giorno: giovedì 21 Dicembre


Partenza dall'aeroporto di Venezia Marco Polo alle ore 10.25 per Istanbul e arrivo alle 12.45. Portiamo avanti l’orologio di due ore e quindi arriviamo circa alle 15 ora locale. Dobbiamo aspettare fino alle 19.40 (inizialmente avevamo prenotato il volo Venezia-Istanbul delle 14.25 ma pochi giorni prima della partenza è stato cancellato e ci hanno “dirottato” sul volo precedente….quindi scalo lunghissimo!), abbiamo già cenato in aereo. Dopo una lunga attesa passata girando per il grande aeroporto finalmente partiamo. Altra cena a bordo e arrivo tranquillo dopo 4 ore. Portiamo avanti l’orologio di un’altra ora e quindi arriviamo circa all’ 1.  L’aeroporto di Muscat (MCT) è animatissimo nonostante l’orario: pieno di persone soprattutto indiani che arrivano per trovare un lavoro. Pratiche di visto e noleggio auto ci portano via due ore e finalmente alle 3 prendiamo possesso della macchina. E che macchina!!!!! Toyota Fortuner, praticamente un super suv. Guida Roberto (così sarà per tutto il viaggio). Dopo 15 minuti arriviamo al Centara Hotel ( https://www.centarahotelsresorts.com/ ). Buona notte!!!!

La nostra "utilitaria"



2° giorno: venerdì 22 Dicembre (la loro domenica)


Mattino a Muscat vecchia dove c’è il palazzo del sultano attorniato da splendidi giardini. Le strade sono larghissime anche a otto corsie, attorniate da palme, giardini, grandi palazzi. Tutto pulitissimo: vediamo le squadre di netturbini che puliscono attentamente. Muscat vecchia è molto tranquilla: tutto brilla, marmi bianchi e cielo azzurro, caldo, bellissimo. Per il pranzo andiamo al Blue Marlin in un ristorante all’aperto sul porto di Marina Bandar al Rowdha: mangiamo molto bene ottimo pesce. Siamo soddisfatti! Si comincia bene!! Al ritorno lungo il mare ci fermiamo vicino ai giardini e sotto il grande incensatore bianco. Poi in albergo a riposare. Pomeriggio suk di Mutrah.  Acquistiamo l’incenso, resina prodotta da un albero molto diffuso in Oman e il set per bruciarlo. Ottima cena in un locale Bait Al Luban ( http://www.baitalluban.com/ ) molto caratteristico al primo piano di un palazzo sul porto, consigliatissimo!!!!!! Peccato che Roberto non ha fame!  A cena il caffè non finisce più di uscire dalla brocca. Risate!!!! All’uscita ci spruzzano sulle mani acqua di rose.


Palazzo del Sultano nella Muscat vecchia

Palazzo del Sultano e annessi giardini

Immense strade fiancheggiate da palme
Dolcetti e caffè omaniti


3° giorno: sabato 23 Dicembre


Visita alla Grande Moschea, aperta dalle 9 alle 11 per i non mussulmani (!!!!!!). Imponente costruzione bianca con marmi di Carrara e un tappeto enorme. In un angolo dei giardini ci offrono caffè e datteri e un volontario che parla perfettamente italiano ( ingegnere tunisino che ha studiato e vissuto in Italia per 20 anni e il figlio di 10 anni)  ci intrattiene piacevolmente per un’ora, ci parla dell’Islam  e ci regala il Corano e altri opuscoli.
N.B.: per l’accesso alla moschea è richiesto un abbigliamento consono al luogo di culto, quindi pantaloni lunghi e maglietta con maniche corte per uomini, per le donne maglietta maniche lunghe e velo/foulard che copre testa e capelli!
Pranzo veloce in albergo (molto bene) e riposino. Pomeriggio nel quartiere delle ambasciate, passeggiata al mare dove tante famiglie fanno pic-nic. Visita al supermarket  Lulu molto diffuso in Oman. In ogni cassa c’è un addetto che mette la spesa nei sacchetti. Cena al Kargeen Cafè ( https://kargeen.com/ ): eccezionale, DOVETE ANDARCI, all’aperto in un giardino illuminato dalle lanterne.
Grande Moschea di Muscat

30°....eppure questo è l'abbigliamento richiesto!



4° giorno: domenica 24 Dicembre


Partenza direzione Sur. La strada sale tra le montagne in mezzo a rocce e case isolate. Dopo la forte  salita discesa ripida tanto che notiamo una corsia di emergenza con ghiaino nel caso di problemi ai freni. Dopo le montagne la strada corre lungo il mare. Prima sosta al buco della stella (Sinkhole Park), profonda buca al fondo della quale si può anche fare il bagno nelle profonde acque verde-azzurro.  Qui vediamo i primi ciclisti: coraggiosi per il caldo e le distanze!!! Si prosegue per il Wadi Shab. Visto l’ora mangiamo degli hamburger e dei dolcetti al modico prezzo di 5 euro totali in 4 in un baracchino . Prendiamo poi la barchetta che ci traghetta dall’altra parte e cominciamo a camminare tra palme e rocce. Fantastico! Ci sentiamo un po’ Indiana Jones! Dopo circa un’ora e mezza di camminata non sempre agevole (assolutamente da fare con scarpe da ginnastica con suola abbastanza rigida a causa del fondo sassoso e a volte scivoloso) arriviamo alle pozze dove si può fare un meraviglioso  bagno ristoratore!!!! Qui incontriamo i primi italiani. Verso le 16 ci avviamo per tornare alla macchina. Le montagne e le rocce intorno sono illuminate dal sole al tramonto. Quasi col buio arriviamo a Sur all’hotel Sur Beach Holiday, sul mare. Cena di vigilia a buffet.

Sinkhole Park

Wadi Shab


5° giorno: lunedì 25 Dicembre

“Merry Christmas!!!” ci augurano i camerieri alla colazione. Oggi Wadi Tiwi. Dopo aver chiesto qualche consiglio alla reception (la guida Lonely Planet non è chiarissima in questo caso) ci avviamo e in 45 minuti arriviamo all’imbocco del wadi. Percorriamo la strada asfaltata fino al primo paese di Mibam. Ci era stato detto di parcheggiare prima del  paese ma non riconosciamo il posto e quindi entriamo e ci troviamo in una strettissima strada quasi incastrati tra i muri delle piantagioni. Appena possiamo comunque ci fermiamo e proseguiamo un po’ a piedi sotto il sole cocente. Dobbiamo subito guadare un piccolo torrente. Scarpe e calze bagnati ma non è un problema visto il caldo!!!! Camminiamo in mezzo a palme e alberi di banane e aflay, i canali di irrigazione tipici dell’Oman. Facciamo pic-nic, sotto le palme,  con quello che abbiamo comprato in un bel panificio di Sur. Sono le 14 ora di ritorno dei bambini da scuola. Via vai di fuoristrada che riportano gli scolari tutti con tunica bianca, zuccotto e zainetto. Ma quanti bambini ci sono in questo minuscolo paesino!!!! 

Strade decisamente strette per arrivare al'imbocco del Wadi...ma basta fare attenzione!

Vista del Wadi Tiwi dall'alto
Ritorno in albergo e riposo. Roby ha mal di testa e due  linee di febbre quindi rimane a riposare insieme a Marina. Io e Massimo facciamo una bella passeggiata sul lungomare. Alle 19.15 cena velocissima perché alle 20.30 dobbiamo essere a Ras al Jinz,( http://www.rasaljinz-turtlereserve.com/ ) importante sito di nidificazione delle tartarughe verdi.  Erroneamente  avevamo pensato che la cena fosse a buffet invece no quindi chiediamo di portarci tutto velocemente. Alle 20 partenza  e dopo una bella corsa in mezzo al nulla (ma con circa 30 dissuasori) alle 20.45 arriviamo alla riserva. Siamo inseriti nell’ultimo gruppo, il 7. Le guide vanno a vedere se ci sono tartarughe. Ok ce ne sono due , quindi a distanza di circa 15 minuti i gruppi, ciascuno accompagnato da una guida, possono partire.  Dopo 20 minuti di cammino nel buio più completo sentendo solo il rumore del mare sempre più vicino (che esperienza magica!!!), arriviamo dove c’è una tartaruga che sta scavando una buca per ingannare i predatori.  E’ tutto molto suggestivo! Gli occhi si sono un pò abituati all’oscurità e adesso si distinguono delle dune o rocce , le stelle e il riflesso fosforescente del mare causato dal particolare tipo di plancton.


La magica passeggiata con torce dei telefonini

La guida controlla Whatsapp mentre illumina la tartaruga


6° giorno: martedì 26 Dicembre

Buon compleanno a me! Lasciamo Sur direzione Al Kamil. Lungo tutta la strada  (da Sur a Nizwa) notiamo i lavori di allargamento del manto stradale. Imponenti lavori di costruzione di dighe, cavalcavia, ponti, corsie!!!!! Centinaia di persone e camion ci accompagneranno per kilometri e kilometri!!! Ad Al Kamil visitiamo il castello privato della famiglia Al Hashmi.  Una simpatica guida filippina ci porta a vedere le diverse collezioni presenti nel castello. Alla fine nel cortile interno ci offre un gradito caffè e datteri. Ci chiede anche se può farci una foto per il loro archivio degli ospiti!! Accettiamo volentieri. 

Cortile del castello della famiglia Al Hashmi
Caffè e datteri vengono offerti ovunque!
 Si prosegue per Wadi Bani Kalid. Dopo una bella salita si arriva al wadi. C’è molta gente, è molto bello ma più turistico dei precedenti. Comunque facciamo uno splendido bagno necessario per rinfrescarci!!! Per il pranzo ci fermiamo in un locale sulla strada che ci accorgiamo fa anche da drive-in:  le macchine arrivano, suonano il clacson e ordinano. Mangiamo bene, sotto un portico, con soli 18 euro per 4 persone. 

Wadi Bani Kalid

Anche qui si fa un bel bagno!
Ci avvicina un ragazzo che parla molto bene italiano: è la guida di una famiglia che sta andando come noi verso il deserto e gentilmente ci offre di scortarci se fossimo andati anche noi al 1000 Nights.  Noi invece andiamo al Arabian Oryx Camp (http://www.oryx-camp.com/ ). Da Al Wasil, vediamo il cartello che ci indica il campo: la strada non è segnata all’inizio (qui la guida è imprecisa perché parla di strada asfaltata) comunque dopo un po’ capiamo che è la direzione giusta, siamo già sulla sabbia con le dune a sinistra e il color oro della sabbia ovunque. Emozionante!! Dopo 11 km  alle 16 arriviamo al campo che ci piace subito molto. Con un inaspettato e gradevole upgrade otteniamo la casetta più grande di tutto il campo. Alle 16.30 prenotiamo il Dune and Sand bushing. Uaooooooooo!!! DA PROVARE ASSOLUTAMENTE. Ci lasciano in alto ad una duna ad aspettare il tramonto!!!! Ottima cena che decido di mangiare allo stile arabo per terra sui cuscini. Poi nella sala delle feste musica, canti e danze dei beduini. Tutto magico!!!!!!!! Un compleanno indimenticabile.
Roby guida mentre ci addentriamo nel deserto...

La vista dal nostro "giardino"

Sala per festeggiamenti serali

Con la jeep sulle dune

Tramonto nel deserto


7° giorno: mercoledì 27 Dicembre

Sveglia alle 5.30 per vedere l’alba. Ma fuori c’è una bella nebbia e fa freddo . Io e Massimo restiamo a letto ma i ragazzi no. Si vestono e vanno a scalare la duna da dove aspettano il sorgere del sole . Tornano stanchi ma felici. Dopo un’ ottima colazione e una passeggiata di Marina sul dromedario lasciamo un po’ a malincuore il deserto.

Ore 5.30, Marina e Roberto cominciano la scalata immersi dalla nebbia

L'alba è uno spettacolo unico!
Passeggiata sul dromedario


Prima sosta a Ibra dove il mercoledi si tiene il suq delle donne.  Qui compriamo le tazzine tipiche omanite, un foulard e una passamaneria (se ne vendono tantissime).  Raggiungiamo quindi il Nizwa Hotel Apartment ( http://nizwahotelapartments.com/ ). Lasciamo le valigie e vista l’ora andiamo subito a mangiare, consigliati dal receptionist, al centro commerciale (grande e nuovo con anche una pista di ghiaccio) dove scegliamo la cucina thai. Buono!!! Visita al forte di Bahla. Imponente, con belle vedute del paesaggio circostante. Da un lato si vedono i resti di un piccolo villaggio medievale in mattoni crudi. Prossima meta è il castello di Jabrin. Interessante anche perché molte stanze sono anche arredate.  Ritorniamo a Nizwa . Riposino in albergo e poi a cena di fronte al forte di Al Mandi Al Dhahabi.  Mangiamo fuori sotto il portico. Dopo passeggiatina serale all’interno del forte.



Forte di Bahla

Troverete ovunque immagini dell'adoratissimo Sultano



8° giorno: giovedì 28 Dicembre

Oggi la nostra prima meta è Al Hamra. Cerchiamo subito la Bait al Sifah, una casa-museo segnalata dalla guida. Facciamo un po’ di difficoltà a raggiungerla con la macchina e cosi decidiamo di parcheggiare e andare a piedi. Raggiungiamo la parte del paese con le case di mattoni crudi in due o tre piani di stile omanita attraversando una splendida piantagione. La visita alla casa è una esperienza bellissima: possiamo vedere come si vive in una casa omanita, e all’interno ci sono delle donne che fanno dimostrazione di come cucinano e  fanno l’olio di argan dai semi. Mi faccio anche dipingere la fronte con un unguento giallo. Alla fine della visita i ragazzi che ci hanno illustrato la casa ci fanno accomodare in un salotto dove seduti per terra sui cuscini possiamo servirci di caffè e datteri! 

Piantagione di palme con uno dei tanti aflay (canali d'irrigazione)


Mi faccio mettere un unguento sul viso
Ritorniamo alla macchina per raggiungere Misfat dove abbiamo prenotato il pranzo alla Misfah Guest House (avrei voluto anche dormirci ma a maggio era già tutto prenotato). Il paesino è molto suggestivo. Si può entrare solo a piedi e sono consigliati dei sentieri che entrano nella piantagione. Mangiamo molto bene a buffet in una terrazza con vista sulle palme e poi entriamo nella piantagione. Passeggiata incantevole fra palme e aflay. Nel pomeriggio vorremmo raggiungere la cima del Wadi Ghul , profondo canyon nelle montagne del Jebel Shams, ma la strada è lunga e molto molto ripida. Vediamo comunque lungo la strada il villaggio abbandonato di Ghul e i venditori di tappeti di lana di capra. Cena in appartamento.

Splendida vista dalla terrazza della Misfah Guest House

Villaggio abbandonato di Ghul


9° giorno: venerdì 29 Dicembre

Sveglia presto perché oggi dalle 7 alle 9 c’è il mercato delle capre. Arriviamo a Nizwa alle 7.45 e c’è il caos di macchine. Code e parcheggi pieni. Fortunatamente non ci mettiamo troppo a trovare un posto. Il mercato è giustamente famoso. E’ uno spettacolo la gente, gli animali, i volti, le contrattazioni. Mi attacco alla macchina fotografica e scatto: i volti e le espressioni sono unici. Visitiamo poi il mercato della frutta, verdura, pesce e uccellini e il suk di spezie. 

Mercato delle capre di Nizwa

I venditori propongono le proprie capre ai possibili acquirenti

Visi rubati

Donne beduine

Chi l'ha detto che agli uomini non piace lo shopping?
Infine entriamo nel grande forte. Dalle diverse terrazze si godono belle viste sulla cupola della moschea e delle montagne che circondano la città. Lasciamo la bella Nizwa  percorrendo le sue strade larghe con splendidi lampioni e ci dirigiamo verso Seeb , località di mare dove mangiamo molto bene al Quibara. Dopo due passi lungo il mare ci dirigiamo verso Barka dove abbiamo prenotato l’ultima notte Al Nahda Resort & Spa. Si tratta di un lussuoso resort immerso in un verdeggiante giardino con casette bianche molto carine. Il resort è molto vasto e quindi ci accompagnano con la macchinetta elettrica. Che forte!!! Alla sera cena nel ristorante interno. Ci sembra di essere in India sia per la architettura del luogo e la vegetazione sia e per i tantissimi ospiti indiani!!!!

Vista sulla cupola della moschea di Nizwa dal forte

Zona "relax" del forte

Meritato riposo al forte di Nizwa


10° giorno: sabato 30 Dicembre

Oggi è l’ultimo giorno in Oman. Sarà una lunga giornata perchè il volo è alle 3 della notte. Il resort ci ha prolungato il check out alle 16. La mattina andiamo a Sawadi , una lingua di sabbia e una manciata di isolette poco al largo. Veniamo subito avvicinati dai pescatori locali che attendono i turisti offrendo una breve gita in barca. Volendo con la bassa marea si può raggiungere la più grande con una torre di guardia sulla sommità.  Noi ci limitiamo ad ammirare l’ennesimo spettacolo del cielo azzurro, del mare blu, le palme, il brillare del sole, la miriade di splendide conchiglie, moltissime minuscole e rosa. Ci mettiamo  a raccoglierle.  Torniamo al resort per mangiare quello che abbiamo preso dalla colazione e poi in piscina a prendere il sole e fare il bagno. Alle 16 chiudiamo le valigie e torniamo in piscina fino alle 18. Ciondoliamo un po’ per il giardino dove stanno preparando i tavoli per la festa stile Bollywood dell’ultimo dell’anno. Per cena torniamo al ristorante del giorno prima. Seeb ci appare in una luce completamente diversa: ieri tutto chiuso senza gente in giro, stasera pieni di negozi aperti fino a tardi, macchine in giro, tanta gente. Verso le 22.30 ci mettiamo in macchina direzione aeroporto per restituire l’auto alle 24. L’aeroporto nonostante l’ora tarda è brulicante di gente : in mezz’ora partono 20 aerei!!! Ciao Oman!!!! Grazie per l’ospitalità e cordialità delle tua gente, la lucentezza del cielo, il calore del sole, la maestosità delle montagne, il fascino delle piantagioni di palme.

Raccolta di conchiglie a Sawadi

Splendide conchiglie, anche molto diverse da quelle che troviamo sulle nostre spiagge

Relax in piscina

martedì 29 gennaio 2013

New York, consigli di viaggio.

New York consigli di viaggio.
Locali, itinerari e luoghi d'interesse da non perdere!




- - - - - - - - - 
 Indice dei consigli: 
  • Ristoranti :
    • Midtown - John’s Pizzeria” (260 W 44th St)
    • Brooklin Eights,  bar “Tazza (311 Henry street)
    • Upper East Side, “Poke Restaurant” (305 E 85th St)
    • Harlem, Amy’s Ruth” (113 W. 116th St.) 
    • East Village,  Tompkins Square, “Westville East” (173 Avenue A) 
    • Chelsea, “Le Grainne Café” (183 9th Avenue)
  • Luoghi d'interesse: 
    • Brooklin
    • Empire State Building
    • Rockfeller Center (Top of the Rock)
    • Museum of Modern Art (MoMA)
    • Metropolitan Museum
    • Frick Collection
    • Tenement Museum (Lower East Side, 108 Orchard Street)
    • diamante giallo da Tiffany (5th Avenue)
- - - - - - - - - 

Una delle poche cose gratis a NY, a parte l’aria che respiri: il traghetto che parte da Downtown e porta i pendolari a Staten Island costeggiando Ellis Island e la Statua della Libertà: nei week-end ovviamente  c'è poca gente e si sta belli larghi.

A NY non so perché abbiamo visto pochissimi McDonald; ci sono molte altre catene di ristorazione veloce, molto frequentate dagli impiegati a pranzo, dove ci si può nutrire a costi contenuti e con una qualità accettabile (secondo me non peggio che in Italia, per quel tipo di servizio…). 

Partendo da Brooklin, percorrere a piedi il ponte omonimo: passeggiata di mezz’ora circa ed è gratis. Munirsi preferibilmente di tappi per ler orecchie perchè il rumore che proviene dalla sottostante strada veicolare (la strada pedonale si trova più in alto) può disturbare la contemplazione del magnifico panorama.

Locali consigliati dalla Guida Routard, e testati positivamente: a Midtown, la grande “John’s Pizzeria” (260 W 44th St): pizze buone ma non eccezionali (però in Italia abbiamo mangiato ben di peggio) e porzioni XXL: il contesto archittetonico merita una visita, capirete perché.
Nei pressi dell’Historic district di Brooklin Eights (311 Henry street), il bar “Tazza”, molto gradevole, indicato per una pausa dopo aver visitato il quartiere .
Upper East Side, “Poke Restaurant” (305 E 85th St), giapponese, sembra frequentato soprattutto da gente di quartiere; piuttosto affollato.
Ad Harlem, il locale di cibo sudista (soul food) “Amy’s Ruth” (113 W. 116th St.); clima rilassato, è frequentato da clientela locale,  ovviamente di colore, a parte la domenica quando abbondano i turisti muniti di Guida Routard (come noi, per esempio) che creano un pò di coda. 
Nell’East Village, vicino Tompkins Square: “Westville East” (173 Avenue A), ambiente giovane ed adeguatamente vivace (o rumoroso, a seconda dei gusti).
A Chelsea, “Le Grainne Café” (183 9th Avenue), tipo bistrot alla francese; buona cucina, ancora mi ricordo la zuppa di cipolle gratinata..

Indubbiamente si gode una gran bella vista in cima all’Empire State Building, ma per vederlo di fronte e dall’alto, l’Empire, bisogna andare più a nord, in cima al grattacielo più alto del Rockfeller Center (Top of the Rock), un po’ meno affollato e leggermente meno caro (in entrambi i casi sono comunque  dollari ben spesi). Merita comunque salire anche sull’Empire. Noi ci siamo saliti di sera e la visione delle infinite luci di NY è indimenticabile. Inoltre pare che durante il giorno la fila sia molto, molto lunga. Noi, di sera, siamo riusciti a cavarcela con una ventina di minuti di coda.

Il Museum of Modern Art (MoMA) non ha bisogno di presentazioni; peraltro se si vuol approfittare della bella terrazza della Cafeteria al 5° piano, è consigliabile andarci a pranzo piuttosto presto (mezzogiorno va bene), per non doversi sobbarcare lunghe code.

Il Metropolitan Museum il venerdì e sabato chiude alle 9 mezza di sera, ottima occasione per godersi più a lungo un Museo formidabile, ma anche, nella bella stagione,  per andare  a bere una birra o un aperitivo al bar sulla terrazza, con vista imperdibile sul Central Park e lo skyline della città. Se sarete lì al tramonto di una bella giornata di sole, ancora meglio.

A poche centinaia di metri dal Metropolitan Museum, la Frick Collection, piccola e meravigliosa pinacoteca privata, lascito di Henry Clay Frick, un magnate dell' acciaio vissuto a cavallo fra ‘800 e ‘900. Una vera carogna,  fra l’altro: si veda in proposito il capitolo che Corrado Augias dedica al personaggio ne “I Segreti di New York”, libro di cui si raccomanda la lettura. Per disposizione testamentaria i quadri non possono mai lasciare la pinacoteca per essere prestati a mostre o musei in giro per il mondo. Quindi o li vedete là o non li vedrete per niente.

Se avete tempo, fra i numerosissimi musei “minori” di New York date la precedenza al Tenement Museum (Lower East Side, 108 Orchard Street): potrete entrare in uno dei numerosi palazzi fitti di minuscoli appartamenti che, a partire dalla fine dell’ottocento e fino a novecento inoltrato, ospitavano gli immigrati appena giunti a New York. Toccare con mano le condizioni in cui queste persone vivevano non vi lascerà indifferenti. Inoltre il negozio del museo è, in assoluto, uno dei migliori che abbia visto. 

Da vedere il diamante giallo da Tiffany, al piano terra della gioielleria omonima sulla 5th Avenue, reso famoso da Audrey Hepburn.

Leggete bene l’inglese? Comprate l’edizione domenicale del New York Times: 1-1,5 kg ca. di carta ed un numero imprecisato di inserti speciali, da leggere con calma nei giorni/settimane seguenti..
Noi non lo sapevamo e  per un attimo abbiamo pensato che l’edicolante ci avesse dato per sbaglio metà della pila di giornali!...

Ultimo consiglio pratico. Negli USA il concetto di “risparmio energetico” è molto diverso da quello europeo e vi troverete a dover affrontare temperature polari in qualsiasi locale chiuso (negozi, ristoranti, metropolitana, aereo) anche nelle mezze stagioni. Prendete esempio dai rappers e dotatevi di una felpa con cappuccio per proteggervi dalle correnti di aria gelida che vi colpiranno a tradimento nei luoghi più disparati. La felpa con cappuccio ed una giacca supplementare vi serviranno inoltre quando salirete sull’Empire o sul Top of the Rock, dove potrebbe esserci molto vento e fare piuttosto freddo.

Data viaggio: settembre 2011

Contatta gli autori dell'articolo per domande e consigli.

Seguici su FACEBOOK! - Follow us on Facebook!